Fino ai primi decenni del XX sec. i contadini scendevano in paese per la messa domenicale con un pezzo di speck, che l'oste (o il parroco) faceva bollire e distribuiva gratuitamente al termine della cerimonia religiosa, lasciando ogni tanto un obolo al ristoratore per ripagarlo della fatica. La zona di produzione corrisponde all'intera provincia di Bolzano. Lo Speck, prodotto a indicazione geografica protetta a base di carne suina, si ottine dalla coscia disossata, moderatamente salata e aromatizzata, affumicata a freddo in locali appositi, a una temperatura massima di 20° e ben stagionata secondo gli usi e le tradizioni locali.
Lo Speck si presenta all'esterno di colore marrone, mentre al taglio si rivela rosso, con parti bianco-rosate, al naso emergono i sentori di fumo e gli aromi (pepe nero, pimento, aglio, bacche di ginepro) utilizzati durante la salatura; in bocca risulta saporito e caratteristico.
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