martedì 30 marzo 2010

Le Radici di Soncino



Piatti realizzati con le Radici di Soncino

Radici lessate
Raschiare e tagliare a pezzetti o rotelline.
Ad acqua bollente, aggiungere un po’ di aceto e sale ed immergere le radici.
Dopo un quarto d’ora circa , scolare e condire con un po’ di olio e limone; aggingere a piacere, prezzemolo ed aglio tritato.
Ottimo contorno di gusto amarognolo, ma gradevole.

Radici gratinate
Raschiare, affettare e lessare in acqua salata con aceto bianco o limone. Cuocere al dente, scolare e comporre in pirofila imburrata.
Aggiungere sottilette o fontina e mettere in forno per 15-20 minuti.

Radici sott’olio
Raschiare, tagliare a pezzetti.
Far bollire acqua salata ed aceto bianco in parti uguali; mettere
le radici nell’acqua bollente e lasciare per 4-5 minuti.
Scolare e mettere ad asciugare su un panno.
Riporte in vasetti di vetro e coprirle con olio di oliva, aggiungere a piacere aglio, pepe, alloro e basilico.
Si possono gustare anche dopo alcuni mesi.

Radici in bagna cauda
Lessare le radici, quindi condirle con la bagna cauda.
Ingredienti per la bagna cauda: 2 hg. di filetti d’acciuga, 1 capo d’aglio, olio d’oliva extravergine.
Tritare finemente aglio e acciughe; quindi aggiungere olio e mettere su fuoco lento rimestando continuamente fino a cottura ultimata (circa 2 ore).

Scorzanera all’acciuga
Scaldare le radici in acqua bollente, scolare e disporle in un’isalatiera.
Condire con un po’ di sale.
Dissalare e diliscare le acciughe. Far scaldare gr. 80 d’olio d’oliva extravergine, quindi unire i filetti d’acciughe spezzettati e farli sciogliere. Unire ½ dei capperi tritati e ½ interi, 2 cucchiai d’aceto, fare bollire e spegnere.
Con la salsa ottenuta condire le verdure e quindi servirla.

Grappa alle radici
Lasciare macerare per due o tre mesi, pezzi di radice crude con grappa di buona qualità.
Distillare l’infuso per capillarità.
Aggiungere ad ogni litro di grappa un cucchiaio di miele per amalgamare il gusto. (Ricetta Ristorante Rumì di Crema).

Miele alle radici
Porre tranci di radici crude a macerare nel miele.
Togliere i pezzi già utilizzati e sostituirli con altri di radici fresche.

lunedì 29 marzo 2010

Parmigiana di melanzane



Ingredienti (per 4 persone): 4 melanzane, gr. 400 polpa di pomodoro, 1 cipolla, 3 cucchiai olio, un rametto basilico, farina, grana grattuggiato, 1 mozzarella, origano e sale.

Preparazione: affettare le melanzane, salarle e lasciarle sgocciolare per un'ora, poi asciugarle. Intanto preparare il sugo facendo soffriggere la cipolla tritata nell'olio a cui si unirà il pomodoro e il basilico, facendo cuocere per 20 minuti circa. Infarinare le melanzane e friggerle in olio caldo. Disporre in una pirofila le melanzane a strati, mettendo tra l'uno e l'altro sugo, qualche fettina di mozzarella, origano e una spolverata di grana. Terminare con qualche cucchiaiata di sugo e infornare a 200° per 35 minuti circa.

domenica 28 marzo 2010

Ristorante Pizzeria La Pritona - Lido Adriano (RA)


Indirizzo: Via Botticelli, 4 - Lido Adriano (RA)
Tel.: 0544. 493934
Site: http://www.lapritona.com/
Email: ristorantelapritona@libero.it
Specialità: carne, pesce, cucina romagnola, pizza.
Aperto tutti i giorni



Sala riunioni - Ampie sale per cene di lavoro, matrimoni e cerimonie - Ampio parcheggio - Ampio giardino con parco giochi



Se cerchi un locale accogliente, familiare, piacevole dove mangiare : "il pranzo è servito" alla Pritona. La Pritona è a Lido Adriano (RA), con i suoi gustosissimi piatti tipicamente romagnoli, i suoi prelibati menù di pesce, le sue meravigliose pizze. Il ristorante è aperto tutto l'anno, tutti i giorni, ha ampie e luminose sale interne ed un giardino perfettamente attrezzato e curato nei dettagli con spazio giochi per i più piccoli.
I cuochi, il personale di sala, e tutti coloro che lavorano alla Pritona garantiscono professionalità e tanta attenzione al cliente, ecco allora che ad accoglierti potrai trovare Giusy oppure qualcuno del suo staff, perfettamente integrato nella tradizione del locale, che con cortesia ti accompagnerà e ti guiderà nella scelta tra le mille prelibatezze.

AMBIENTE IDEALE PER COMUNIONI, CRESIME, COMPLEANNI, ADDII AL CELIBATO, E PRANZI E CENE DI GRUPPO


mercoledì 24 marzo 2010

Alborelle fritte



Ingredienti (per 4 persone): 600 gr. di alborelle piccole, farina quanto basta, abbondante olio per friggere, sale.

Preparazione: lavare le alborelle, scolarle, asciugarle e passarle velocemente nella farina.In un cestello per fritti far scaldare abbondante olio e tuffarvi poche alla volta, le alborelle e farle dorare da ogni parte.Scolarle sopra un foglio di carta di tipo assorbente, disporle su un piatto di portata, cospargerle con un po' di sale e servirle calde con spicchi di limone.

Tempo necessario: 30'

Panettone di Milano


Simbolo e vanto della città di Milano, ormai esportato in tutto il mondo, il Panettone è un dolce tipico natalizio.
Di forma bassa e rotonda, il Panettone di Milano si presenta come una cupola ben brunita di color marrone chiaro in superficie, e di un giallo intenso e dorato all’interno.

Caratteristiche
Di forma cilindrica con il classico taglio a croce, il Panettone ha una struttura morbida e ben alveolata.
Prodotto con farina, uova, burro, uvetta e canditi, presenta un buon contenuto calorico (380 calorie per 100 grammi di prodotto) e un notevole apporto di carboidrati (51 grammi per 100 grammi di prodotto). Il peso varia fra 0,5 e 2 chilogrammi.

Storia
Si narra che alla vigilia di Natale nella corte del Duca Ludovico il Moro, signore di Milano, in occasione di un gran pranzo, il capo cuoco avesse preparato un dolce delizioso, degno di chiudere con successo il fastoso banchetto. Purtroppo, però, il dolce si bruciò e all’improvviso il panico assalì tutti in cucina. Per rimediare a quella che sarebbe stata una grave mancanza, uno sguattero, chiamato Toni, propose un dolce che aveva preparato per sé, usando ingredienti rimasti tra gli avanzi della cucina. Senza altre possibili alternative, il capo cuoco decise di rischiare, servendo l’unico dolce che aveva a disposizione.
Il pan dolce profumato di frutta candita e burro, con una cupola ben brunita, fu accolto dai fragorosi applausi degli ospiti del duca. Un coro di lodi si levò unanime e gli ospiti chiesero al padrone di conoscere il nome e l’autore di questo straordinario pan dolce.
Toni si fece avanti dicendo di non aver ancora dato nessun nome al dolce, e fu allora che il duca Ludovico lo battezzò con quello del suo creatore. Oggi pan del Toni, noto come Panettone, ormai motivo d’orgoglio della tradizione pasticcera lombarda, è diffuso ben oltre il suo territorio d’origine.

Modalità produttive
Il processo di preparazione del Panettone è molto lungo e caratterizzato da più fasi:

36 ore per la preparazione e tempo di riposo del lievito madre
8 ore per la lievitazione del 1° impasto (farina, zucchero, burro, acqua)
3 ore per la preparazione e lievitazione del 2° impasto (farina, acqua, lievito di birra)
6 ore per la preparazione e lievitazione del 3° impasto con aggiunta dei restanti ingredienti, e successiva lievitazione nel pirottino di cottura
16 ore di raffreddamento a temperatura ambiente.
Successivamente, il Panettone è confezionato e sigillato in un sacchetto alimentare.

Caratteristiche organolettiche
Il Panettone ha un profumo intenso e tipico dei prodotti lievitati. Soffice e fragrante, presenta un gusto delicato con sapore di uvetta e canditi (cedro e arancia).

Come si consuma
Per gustare al meglio il Panettone basta appoggiarlo su un termosifone lasciandolo nella confezione, circa 30 minuti prima di consumarlo. Il tepore ammorbidirà il burro contenuto esaltandone la fragranza. Ideale anche con crema o gelato.

Area di produzione
Il Panettone di Milano è tradizionalmente prodotto nel comune di Milano e in tutta la provincia, anche se oggi la sua diffusione riguarda l’intero territorio nazionale.


Tratto da www.buonalombardia.it

martedì 23 marzo 2010

Il Gorgonzola



Caratteristico per le venature azzurro-verdastre, può essere dolce o piccante ma con il suo gusto deciso è ottimo per gli accostamenti più vari.
Importante da ricordare: è Gorgonzola solo se l’incarto porta la g , marchio del Consorzio di Tutela.
Il Gorgonzola è un formaggio molle, a pasta cruda, prodotto con latte vaccino intero e pastorizzato. È caratterizzato da una crosta ruvida di colore grigio/rosata, non edibile, che racchiude una pasta morbida di colore bianco paglierino, attraversata dalle caratteristiche venature azzurro-verdastre.
Tali venature, dovute all’aggiunta al latte di muffe selezionate, contraddistinguono tutti i formaggi erborinati.
Esiste in due varietà: dolce e piccante che si differenziano per il colore delle venature, la consistenza della pasta, l’intensità del sapore, il tipo di muffe innestate e la lunghezza del periodo di stagionatura.
Il Gorgonzola si produce nell’intero territorio delle province di Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cremona, Cuneo, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Pavia, Vercelli, Varese, Verbania Cusio Ossola e la zona di Casale Monferrato in provincia di Alessandria, formanti un’area continua.
L’origine del Gorgonzola è legata ad una leggenda che attribuisce la sua nascita alla dimenticanza di un casaro innamorato. Egli, dovendosi incontrare con la sua bella, non terminò il lavoro della sera e l’indomani mescolò al latte fresco la cagliata del giorno prima. Ne venne fuori un formaggio mai prodotto in precedenza.
Più accreditata è la versione che vuole che il termine Gorgonzola derivi dall’omonimo villaggio, importante centro di scambi e di raduno delle mandrie in transito, alle porte di Milano, perché si dice che sia stato fatto la prima volta nell’anno 879 in questa località, dove era conosciuto come stracchino di Gorgonzola, prodotto con latte di vacche stracche (stanche). Probabilmente è l’evoluzione di un cacio di cui già l’arcivescovo milanese Ansperto da Biassono nel 1881 parlò nel suo testamento.
Nel corso della seconda guerra mondiale, Churchill dispose che il paese di Gorgonzola non venisse bombardato, in quanto centro di produzione del famoso formaggio di cui egli era ghiotto.
Da allora la produzione e il consumo di Gorgonzola si diffonde in modo costante in un’area compresa tra la Lombardia e il Piemonte e nel 1996 riceve la Denominazione di Origine Protetta (DOP) con il Reg. CE 1107.
Il Consorzio per la Tutela del formaggio Gorgonzola ne promuove e ne valorizza la produzione. Il Gorgonzola si ricava da latte vaccino intero pastorizzato, versato in caldaie con l’aggiunta di fermenti lattici, caglio e spore di penicilli.
Avvenuta la coagulazione, la cagliata viene rotta e depositata su spersori, poi sistemata entro i fassiroli per lasciare fuoriuscire il siero. Le forme vengono quindi girate e marchiate su entrambe le facce. Si passa alla fase della salatura che dura 3-4 giorni e in seguito alla stagionatura, che non dura meno di 60 giorni. Fra la terza e la quarta settimana, viene praticata la foratura per mezzo di grossi aghi metallici che penetrano le forme su tutti i lati così da permettere all’aria di entrare nella pasta e creare le condizioni ottimali per lo sviluppo del Penicillium glaucum. A stagionatura ultimata, le forme vengono tolte dalle fascette di legno, tagliate in due o ulteriormente frazionate e rivestite di alluminio goffrato.
In questa maniera si riduce il calo provocato dall’evaporazione, la crosta non subisce rotture e screpolature e si salvaguardano nel trasporto e nel tempo le preziose caratteristiche organolettiche del formaggio. Ci vuole circa un quintale di latte per ottenere una forma il cui peso, una volta matura, è di circa 12 kg. Il Gorgonzola è un formaggio erborinato per la presenza di muffe che viene detta erborinatura.
Erborin in dialetto lombardo vuol dire prezzemolo, e sta ad indicare la somiglianza delle muffe con le sue foglie.
Detto anche stracchino verde, veniva conservato nelle cosiddette ghiacciaie, fosse scavate nella terra ricoperte dal ghiaccio preso dalle risaie.
Forme del tipo piccante, come del dolce, maturano ancora in qualche grotta della Valsassina e della Val Brembana
Il Gorgonzola di tipo piccante, viene denominato anche gorgonzola del nonno o antico perché consumato maggiormente negli anni passati. Oggi viene prodotto in quantità limitata, avendo un suo personalissimo mercato di estimatori e supertradizionalisti che paragonano questo formaggio al "Roquefort" francese e allo "Stilton" inglese.

Il formaggio Gorgonzola è un formaggio erborinato molle, grasso a pasta cruda. Ha un alto contenuto minerale e vitaminico. I 360 mg. di fosforo contenuti in 100 gr di prodotto rappresentano il 45% della razione giornaliera consigliata (rda) e i 420 mg. di calcio il 52% di rda. Contiene importanti vitamine come la vitamina A, B1, B2, B6, B12 e PP. È appurato che il gusto ed il particolare aroma del gorgonzola, al pari dei formaggi fermentati, provocano un’attivazione sensoriale che stimola la secrezione della bile e di succo pancreatico, favorendo in questo modo proprio la digestione dei grassi e delle proteine.

100 g di prodotto apportano:
Energia Kcal 330
Proteine gr19
Carboidrati gr 0
Grassi gr 26
Fosforo mg 360
Calcio mg 420
Potassio mg 120
Colesterolo mg 70
Vitamina A g 190
Vitamina B1 g 25,7
Vitamina B2 g 388
Vitamina B6 g 174
Vitamina B12 g 0,7
Vitamina PP g 194

Il Gorgonzola è un alimento vivo, in continua maturazione.
Per questo è consigliabile acquistarne piccole quantità, da avvolgere in fogli di stagnola o alluminio e riporre in appositi contenitori nella parte inferiore del frigorifero.
Per grosse quantità invece, è consigliabile tagliare il formaggio in fettine sottili, avvolgerlo in fogli di alluminio, riporlo nel congelatore e di volta in volta farlo scongelare nel frigorifero.
Per evitare che l’odore caratteristico del Gorgonzola si diffonda nel frigo la soluzione è semplice: basta asportare la crosta e avvolgere il formaggio in alluminio o tenerlo nella vaschetta salva sapore, perché molte volte è proprio la crosta la causa delle caratteristiche e penetranti esalazioni non sempre gradite. Il Gorgonzola del tipo piccante si differenzia principalmente dal tipo dolce per le venature blu/verdi più accentuate, per la pasta più consistente e friabile e per il gusto più deciso e forte; prevede un periodo di stagionatura più prolungato e durante la lavorazione del latte vengono innestate differenti colture di penicilli.Prima del consumo, è consigliabile lasciare questo formaggio a temperatura ambiente per almeno mezz’ora in modo da esaltarne il gusto e le caratteristiche organolettiche.
Il Gorgonzola si presta alla realizzazione di salse e di creme aggiungendo in cottura burro o panna da cucina. Questo tipo di utilizzo ne consente anche il recupero quando, a causa della lunga permanenza in frigorifero, acquista un sapore un po’ troppo deciso.
Il Gorgonzola piccante si abbina bene ai vini rossi importanti e con un certo invecchiamento, ma anche a un Moscato passito liquoroso o a un Marsala vergine (quest’ultimo può accompagnare felicemente anche la versione dolce).
Il Gorgonzola dolce invece predilige vini bianchi o rossi caratterizzati da una certa morbidezza e sapidità.

Panzerotti all'abruzzese



Ingredienti (per 4 persone): Per il ripieno: 150 gr. di mozzarella, 2 salsicce secche, 2 cucchiai di pecorino grattugiato, 1 uovo. Per la pasta: 200 gr. di farina, 50 gr. di burro a temperatura ambiente, 2 uova, 1 presa la sale. Per la cottura: olio d'oliva per friggere.

Preparazione: privare della pelle le salsice e sminuzzarle in una terrina, unire la mozzarella tagliata a dadini, il pecorino, l'uovo e amalgamare il tutto. Disporre la farina a fontana sulla spianatoia e versare al centro il sale, le uova e il burro a pezzetti. Lavorare l'impasto, stenderlo in una sfoglia piuttosto spessa e ricavatene tanti dischi di 7-8 cm di diametro. Mettere al centro di ogni disco un po' di ripieno, quindi piegarli a metà e sigillarli lungo gli orli, premere con le dita, quindi con una forchetta. Far scaldare abbondante olio in una padella o nella friggitrice e, quando sarà caldo immergere i panzerotti e farli dorare in modo uniforme. Estrarli con l'apposita paletta, passarli su carta assorbente da cucina e servirli caldi su un piatto da portata.

lunedì 22 marzo 2010

Torrone di Cremona



Il Torrone di Cremona, secondo la leggenda, avrebbe avuto origine da un dolce servito il 25 ottobre 1441 al banchetto che si tenne dopo le nozze, celebrate a Cremona, fra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti: tale dolce consisteva in un composto di mandorle, miele e bianco d'uovo molto compatto, modellato in modo da riprodurre la forma del campanile del duomo, il noto Torrazzo (all'epoca chiamato Torrione).Nonostante il torrone sia il dolce caratteristico di Cremona, da sempre le materie prime che lo compongono non vengono acquisite sul posto, ma vengono importate da altri luoghi, con l'eccezione di piccoli approvigionamenti di miele e uova. Attualmente oltre alla produzione del torrone classico, duro e nello stesso tempo friabile, si è sviluppata la produzione del torrone morbido, ed entrambi i tipi esistono anche ricoperti di cioccolato fondente.

Formai de Mut DOP




"Nda’ al mut" dicevano i pastori della Val Brembana quando con l’arrivo dell’estate conducevano il bestiame in alpeggio.
Lo dicono ancora, per esprimere la volontà di mantenere tradizioni secolari in un formaggio di montagna oggi tutelato con un marchio DOP.
Il Formai de Mut è un formaggio grasso a pasta semicotta prodotto con latte vaccino.
Ha una pasta compatta di colore avorio con occhiatura diffusa detta occhio di pernice.
Il sapore è delicato, non piccante e poco salato. La crosta è sottile e compatta di un colore giallo chiaro che tende al grigio con la stagionatura.
Le forme sono cilindriche con facce piane e scalzo dritto e un peso che può variare da 8 a 12 chili.
Il Formai de Mut viene prodotto sugli alpeggi dell’Alta Valle Brembana, nelle Alpi Orobiche in provincia di Bergamo, dove i pascoli sono ricchi di foraggi di ottima qualità. Il latte prodotto in alpeggio presenta caratteristiche ideali per la caseificazione e viene lavorato in estate nelle baite dei mandriani dove subisce anche la prima fase della maturazione prima di essere trasferito nei locali di stagionatura a fondovalle.
Non esistono dati esatti sul periodo di nascita di questo formaggio, di sicuro la produzione del Formai de Mut iniziò alcuni secoli fa nell’Alta Val Brembana.
Solo con la comparsa di una piccola latteria turnaria, trasformata qualche anno dopo nella Latteria Sociale Valtorta, gli agricoltori hanno incrementato la produzione prima destinata esclusivamente al consumo locale.
Dal 1988 il Formai de Mut, fatto da sempre da gennaio a maggio, è prodotto tutto l’anno con gli stessi metodi impiegati in alpeggio.
La sensibilità e la tenacia degli agricoltori nel conservare e tutelare l’ambiente naturale e la tradizionale produzione dell’Alta Val Brembana sono state premiate con il riconoscimento, per il Formai de Mut, della DOC nel 1985 e della DOP nel 1996.
Di recente è stato istituito il Consorzio dei produttori per la Tutela e valorizzazione del Formai de Mut dell’Alta Val Brembana che raccoglie i produttori del territorio amministrativo di 21 comuni di questa zona di origine.
Il latte di vacca utilizzato proviene da una o due mungiture giornaliere di animali alimentati con foraggi verdi o affienati prodotti nell’area di produzione stabilita dal disciplinare. Dopo l’aggiunta del caglio, la coagulazione del latte avviene ad una temperatura tra i 35 e i 37°C. La prima rottura della cagliata è seguita dalla semi cottura della massa caseosa ad una temperatura di 45-47°C e dalla successiva agitazione fuori dal fuoco.
Devono essere effettuate adeguate pressature in idonee presse per consentire lo spurgo del siero. Successivamente vengono utilizzati stampi denominati fassere.
Le salature possono essere effettuate a secco o in salamoia e l’operazione deve ripetersi a giorni alterni per 8-12 giorni.
Il periodo di stagionatura ha una durata minima di 40 giorni.
Il termine formai del mut si potrebbe tradurre letteralmente formaggio di monte.
Nel dialetto locale la parola mut non indica la montagna ma il pascolo di monte e la si ritrova in espressioni come ndà al mut (andare in alpeggio) o cargà ’l mut (caricare cioè condurre il bestiame in alpeggio), tipiche del linguaggio dei mandriani dell’Alta Valle Brembana che lavoravano il latte nei caselli o casere, cioè le baite attrezzate per il ricovero dei mandriani e per la lavorazione e prima stagionatura del formaggio.Il Formai de Mut, come tutti i formaggi, deve essere conservato in un luogo fresco.
Se riposto in frigorifero, si consiglia di chiuderlo in contenitori di plastica o vetro per non alterarne il sapore e le caratteristiche organolettiche.Formaggio dal sapore delicato, né salato né piccante, con un aroma tipico dei pascoli montani.Quando la stagionatura supera i sei mesi, il Formai de Mut diventa un ottimo formaggio da tavola e può essere usato sia nella preparazione dei tradizionali piatti di montagna, sia in qualsiasi ricetta.
Se poi la stagionatura si protrae fino ad un anno, la sua pasta si indurisce e il formaggio è da grattugia.

Olio di Moneglia



Nei "cenni storici di Moneglia"del 1899 si legge che Moneglia fu sempre rinomata per i belli e graziosi oliveti, che fin dai primi tempi dell'era nostrana si coltivano. Il territorio del Comune è capace di produrre circa 10.000 barili d'olio.
L'extravergine prodotto a Moneglia è olio a denominazione di origine protetta "Riviera di Levante" ed è prodtto dalle varietà di olive Razzola, Pignola, Lavagnina.
Ha colore verde e giallo, odore fruttato maturo e sapore fruttato con sensazione di dolce ed eventuale leggera sensazione di amaro e piccante.
Il lunedi di Pasqua, la PRO LOCO, in collaborazione con il Consorzio Olivicultori Du Facciù ed il Comune, organizza la Mostra Mercato dell'Olio d'Oliva. Nella mattinata vengono aperti stands gastronomici che danno la possibilità di degustare svariati tipi di focaccia ligure ed altri prodotti tipici della gastronomia di Moneglia; il tutto é accompagnato da vino bianco locale nostrano.
Presso un apposito stand, é possibile acquistare dell'ottimo
Olio d'Oliva e prodotti tratti dalle farie fasi della sua lavorazione, esposti dal Consorsio Olivicultori du Facciù e da produttori Monegliesi.
Dal 2005 segnialiamo l'adesione di Moneglia all'Associazione Nazionale Città dell'Olio con certificazione ISO 14001.
Testi e foto tratti da: www.monegliaonline.it

domenica 21 marzo 2010

Arista alla fiorentina



Ingredienti (per 4 persone): 900 gr. di lombata di maiale, 2 spicchi di aglio, 2 rametti di rosmarino, 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, sale e pepe.

Preparazione: sbucciare gli spicchi d'aglio, pulire il rosmarino, lavarli, asciugarli e tritarli finemente; porre il trito in una ciotola, aggiungere un po' di sale e di pepe, e mescolare il tutto.
Praticare nella carne delle incisioni (con un coltellino o apposito utensile) e inserire il trito d'aglio e rosmarino, condire la lombata di maiale con sale e pepe.
In un tegame da forno far scaldare l'olio, riporvi la carne e rosolare in modo uniforme a fuoco vivace, facendola dorare da tutte le parti. Versare il vino bianco e farlo evaporare un po'.
Mettere il tegame in forno a 180° e continuare la cottura per 80/90 minuti, irrorando ogni tanto la carne con il fondo di cottura.
Servire l'arista tagliata a fette.

Tempo necessario 2h

Gnocchi alla mugnanese



Ingredienti (per 4 persone): Per gli gnocchi: 200 gr. di farina di frumento, 200 gr. di farina di granoturco, sale. Per il condimento: 500 gr. di pomodori maturi e sodi (oppure pomodori pelati), 30 gr. di pancetta tagliata in una sola fetta, 1 cipolla, 1 gambo di sedano, 4 cucchiai di formaggio pecorino grattuggiato, sale e pepe.

Preparazione: setacciare le due farine e disporle a fontana, mettere al centro un pizzico di sale e acqua per ottenere un impasto morbido ed omogeneo, avvolgerlo in un foglio di pellicola trasparente e lasciar riposare per una mezz'ora circa.
Nel frattempo far scottare i pomodori in un tegame con acqua in ebollizione, scolarli, pelarli e privarli dei semi, dell'acqua di vegetazione e tritarli.
Privare il sedano dei filamenti, lavarlo, tritarlo finemente, tritare anche la pancetta.
Sbucciare la cipolla, lavarla, tritalrla e metterla in un tegame con olio, unire il sano e farli appassire senza farli colorire, unire la pancetta e farla rosolare mescolando con un cucchiaio di legno, aggiungere i pomodori tritati, in pizzico di sale e pepe e continuar la cottura a fuoco moderato per una ventina di minuti circa.
Riprendere l'impasto, formare dei bastoncini e tagliarli a tronchetti, schiacciarli leggermente con una forchetta.
Portare ad ebollizione abbondante acqua salata, e far cuocere i gnocchetti per una decina di minuti circa. Scolarli, condirli con la salsa preparata e servire accompagnandoli con formaggio pecorino grattuggiato.

Tempo necessario 50'

venerdì 19 marzo 2010

Acciughe ripiene alla ligure



Ingredienti (per 4 persone): 600 gr. di acciughe, 200 gr. di lattuga, 2 uova, 4 cucchiai di pangrattato, 40 gr. di capperi sott'aceto, 10 gr. di prezzemolo, 1 spicchio di aglio, olio d'oliva per friggere, sale, pepe.

Preparazione: sbucciare l'aglio, mondare e lavare il prezzemolo e la lattuga, asciugarli e tritarli con i capperi. Mettere il trito in una terrina e unire il pangrattato, il sale e il pepe, amalgamare bene il tutto e unire le uova.Pulire le acciughe, privarle della testa, aprirle a libro, lasciandole unite per la cosa e togliendo la lisca, lavarle e asciugarle; disporle aperte su un piano di lavoro e distribuire sopra un po' di ripieno. Scaldare in una padella capiente abbondante olio, e quando sarà caldo, immergere le acciughe con la parte del ripieno rivolta verso il basso; appena si sarà rappreso, voltare le acciughe e ultimare la cottura.Passare delicatamente su carta assorbente da cucina e servire caldissimi.

mercoledì 17 marzo 2010

Semifreddo fragole e savoiardi



Ingredienti (per 8 persone): 300 gr. di fragole sode e mature, 150 gr. di savoiardi, 120 gr. di zucchero, 2 dl di panna fresca da montare, 15 gr. di gelatina in fogli.

Preparazione:
far ammorbidire i fogli di gelatina in una ciotola con acqua fredda, in una terrina con acqua e cubetti di ghiaccio lavare le fragole. Scolare e asciugare bene le fragole, privarle dei picciolo e metterne da parte 6/7 per la decorazione. Le altre fragole frullarle con lo zucchero fino ad ottenere una salsa omogenea, eliminare i semini passando la salsa al setaccio in una ciotola.
Scolare i fogli di gelatina, strizzarli e farli sciogliere a bagnomaria in una casseruola con un po' di acqua e aggiungerli alla salsa di fragole. Montare (con la frusta elettrica) ben soda la panna appena tolta dal frigorifero e riporla nel frigo a raffreddare per qualche minuto, incorporarla alla crema di fragole.
Con un po' di acqua spennellare un stampo di forma rettangolare, versare 1/3 del composto di fragole e panna e ricoprire con 1 strato di savoiardi. Coprire con un secondo strato di composto e adagiarvi un secondo strato di savoiardi e terminare ricoprendo con il composto avanzato; mettere la preparazione in freezer per 2 ore almeno. Immergere lo stampo in acqua calda per pochi istanti, capovolgere su un piatto da portata e sformare il semifreddo. Tagliare a fettine le fragole tenute da parte, decorare la parte superiore del semifreddo. Servire.

Tempo necessario 35' + il tempo di raffreddamento

lunedì 15 marzo 2010

Rigatoni al basilico



Ingredienti (per 4 persone): 350 gr. di rigatoni, 1 mazzetto di basilico, 4 cucchiai di formaggio pecorino grattuggiato, 1 spicchio di aglio, 5 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale e pepe

Preparazione: lavare il basilico, asciugarlo e spezzettare le foglie, sbucciare l'aglio e tritarlo. Portare ad ebollizione abbondante acqua salata e far cuocere i rigatoni. In un tegame con olio far appassire l'aglio e metà del basilico. Scolare la pasta al dente, versarla nella padella con il basilico e l'aglio, unire 2-3 cucchiai di acqua di cottura della pasta, pecorino grattuggiato, mescolare e lasciare insaporire il composto per circa un minuto. Cospargere con il basilico rimasto e servire subito.
Tempo necessario 30'

sabato 13 marzo 2010

Uova alla provatura



Ingredienti (per 4 persone): 100 gr. di provatura o mozzarella, 3 cucchiai di olio extravergine di oliva, 2 cucchiai di formaggio grana grattuggiato, sale e pepe.
Preparazione: uova alla provaturaTritare il formaggio grossolanamente e tenerlo da parte. In una padella far scaldare l'olio, aggiungere il formaggio precedentemente tritato e lasciarlo fondere, rompervi le uova, insaporire con un po' di sale e di pepe e continuare la cottura per 4-5 minuti circa.
Cospargere le uova con il formaggio grana grattuggiato servire calde.

Tempo necessario 20'

Fittelline di granoturco



Ingredienti (per 4 persone): 400 gr. di farina di granoturco, abbondante olio per friggere, sale.

Preparazione: setacciare la farina sulla spianatoia e disporla a fontana, mettere al centro un pizzico di sale e acqua sufficiente ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo, lasciar riposare l'impasto per 30 minuti in luogo fresco. Riprendere l'impasto e formare tante palline delle dimensioni di 3-4 cm (oppure a cucchiaiate), farle friggere in abbondante olio caldo, finché non saranno divenute di un bel colore dorato. Scolarle con un mestolo a rete sopra un foglio di carta assorbente da cucina.
Servire le frittelline calde, (meglio se accompagnate con cipollotti freschi).
Tempo necessario: 30'

Gulasch alla goriziana




Ingredienti (per 5 persone): 1 kg di carne di manzo, 1 kg di cipolle, 1 tazza di conserva di pomodoro, 1 cucchiaio di farina di frumento, brodo di cane, olio d'oliva, sale, paprica in polvere.

Preparazione: affettare e rosolare la cipolla nell'olio lentamente. Unirvi la carne tagliata a grandi dadi e salare. Quando lo spezzatino avrà preso colore aggiungere un bella presa di paprica e il cucchiaio di farina, rimestando per alcuni minuti. A questo punto allungare il sugo con la conserva di pomodoro e brodo, caldi, coprendo la carne. Portare lentamente a cottura mantenendo il tegame semicoperto. E' preferibile servire il gulash il giorno dopo, accompagnato da gnocchi di pane o di patate o da fette di polenta.

giovedì 11 marzo 2010

Castagnaccio


Ingredienti (per 4-6 persone): 300 gr. di farina di castagne, 80 gr. uvetta sultanina, 50 gr. pinoli, 1/4 di litro di latte, 1/4 di litro di acqua, 3 cucchiai di olio extravergine di oliva, un pizzico di sale.

Preparazione: mettere a bagno l'uvetta in una ciotola con acqua tiepida. Setacciare la farina di castagne in una terrina con un po' di sale, stemperare con latte e acqua, versandone un po' alla volta e mescolando di continuo con un cucchiaio di legno per non far formare grumi. Spennellare con abbondante olio una toritera, scaldarla pochissimo sul fuoco, toglierla e versarvi la pastella preparata. Distribuire sulla superficie l'uvetta scolata e asciugata e i pinoli, irrorare il castagnaccio con l'olio rimasto, quindi far cuocere nel forno preriscaldato a 180° per mezz'ora circa.
Servire freddo.

Tempo necessario 50'

mercoledì 10 marzo 2010

Brutti ma buoni alle nocciole



Ingredienti (per 8 persone): 150 gr. di nocciole già sgusciate e pelate, 130 gr. zucchero a velo, 60 gr. albumi, 20 gr. di burro

Preparazione: tritare grossolanamente le nocciole; montare a neve gli albumi, incorporandovi lo zucchero a velo, quindi metterli in una casseruola unendo le nocciole e far cuocere mescolando continuamente con un cucchiaio di legno, fino a quando inizierà a staccarsi dal fondo e dalle pareti del recipiente.
Togliere la casseruola dal fuoco e far riposare a temperatura ambiente per 7 minuti, mescolando ogni tanto.
Su una placca da forno imburrata distribuire aiutandosi con un cucchiaio il composto a mucchietti ben separati tra di loro, e far cuocere in forno a 160° per circa 25 minuti, lasciarli raffreddare, staccarli dalla placca e servirli disposti su un piatto da portata.

Tempo necessario 45' + il tempo di riposo

martedì 9 marzo 2010

Risotto ai peperoni


Ingredienti (per 4 persone): 300 gr. di riso superfino, 1 cipolla, 1 busta di zafferano, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, 3/4 di litro di brodo, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, 2 peperoni, 30 gr. di burro, 1 mazzetto di prezzemolo, 2 cucchiai di formaggio grana grattuggiato, 200 gr. di pomodori maturi e sodi.
Preparazione: far scottare i pomodori in acqua in ebollizione, scolarli, privarli della pelle, dei semi, dell'acqua di vegetazione e tritarli.
Sbucciare la cipolla, lavarla e tritarla finemente, privare i peperoni diei semi e dei filamenti interni, e dopo averli lavati tagliarli a listarelle. In un tegame far appassire la cipolla con olio senza farla colorire, aggiungere i peperoni e farli rosolare brevemente, mescolando con un cucchiaio di legno. Unire il riso e farlo tostare per un paio di minuti, bagnare con il vino e farlo evaporare a fuoco vivace, aggiungere i pomodori tritati. Versare il brodo, portato ad ebollizione a parte e continuare la cottura per un'altra quindicina di minuti circa, mescolando ogni tanto. A metà cottura aggiungere lo zafferano sciolto con un po' di brodo bollente.
Togliere il riso dal fuoco, aggiungere il burro, il formaggio grattuggiato, mescolare e lasciar riposare il risotto per 2 minuti a tegame coperto.
Versare e cospargere con prezzemolo lavato e tritato, e servire.

Tempo necessario: 40'

domenica 7 marzo 2010

Sgombri in salsa



Ingredienti (per 4 persone): 4 sgombri da 250 gr. l'uno, 3 acciughe sotto sale, 1 cucchiaio di capperi sott'aceto, 1 manciata di olive verdi snocciolate, 10 gr. di prezzemolo, 1 spicchio di aglio, 1 cucchiaio di succo di limone, 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva, sale, pepe.

Preparazione: pulire gli sgombri e sciacquarli in acqua corrente. Bollire poca acqua salata, unirvi i pesci, farli cuocere per 5 minuti, lasciarli poi raffreddare nell'acqua di cottura. Preparare la salsa: dissalare e diliscare le acciughe, sminuzzarle, sbucciare l'aglio, mondare e lavare il prezzemolo e tritarli insieme. Mettere tutti questi ingredienti in una terrina, unire i capperi e l'olio extravergine di oliva, un pizzico di sale, pepe e succo di limone. Battere con una frusta così da ottenere una salsa emulsionata, quindi unire le olive.Scolare gli sgombri, metterli su un piatto da portata e versare sopra la salsa.

Baccalà alla Triestina



Ingredienti (per 4 persone): 800 gr. di baccalà ammollato; 400 gr. di patate, 10 gr. di prezzemolo, 3 acciughe sotto sale, 5 cucchiai di olio extravergine di oliva. Per la pirofila: 3 cucchiai di olio extravergine di oliva.

Preparazione: Pulire il baccalà e tagliarlo a pezzi, mondare il prezzemolo e tritarlo, sbucciare e tagliare a fettine le patate, dissalare, diliscare le acciughe e tritarle. Ungere una pirofila da forno, disporre a strati le fettine di patate e i pezzi di baccalà., cospargendo ogni strato con poco prezzemolo e acciuga tritati e irrorando con un filo di olio, l'ultimo di strato deve essere di patate. Infornare a 170° e cuocere per circa mezz'ora. Servire calda.

sabato 6 marzo 2010

Fettuccine all'abruzzese



Ingredienti (per 4 persone): 350 gr. di fettuccine, 100 gr. di pancetta a fette non troppo sottili, 100 gr. di formaggio pecorino grattuggiato, 1 cipolla, alcune foglie di basilico, 1 mazzetto di prezzemolo, 3 cucchiai di olio extravergine d'oliva, sale e pepe.

Preparazione: sbucciare la cipolla, lavarla e tritarla finemente, tagliare la pancetta a dadini, lavare il prezzemolo e il basilico, asciugarli e tritarli.
In un tegame con olio ar appassire la cipolla, non farla colorire, unire la pancetta e farla rosolare mescolando con un cucchiaio di legno.
Portare ad ebolizione abbonante acqua salata e far cuocere le fettuccine, scolarle al dente, unire qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta alla salsa preparata, condire la pasta e cospargere con il trito di basilico e prezzemolo.
Servire accompagnandola con il pecorino grattuggiato.

Tempo necessario 30'





Canestrelli



Ingredienti per 500 gr. di biscotti: 200 gr. di farina bianca, 50 gr. di farina gialla, 100 gr. di zucchero, 30 gr. di cacao, 150 gr. di burro, 1 bustina di vanillina, 1 uovo, sale

Preparazione: passare al setaccio le due farine e disporle a fontana sulla spianatoia, unirvi lo zucchero, il cacao, la vanillina, una presa di sale e il burro ammorbidito e sgusciare nel centro l'uovo; a questo punto impastate tutti gli ingredienti lavorando bene con le mani e dando all'impasto la forma di una palla. Lasciarla riposare per 30 minuti coperta da un canovaccio. Ricavare dalla pasta tante palline grosse come noci e metterle una alla volta sull'apposito ferro da cialde, quindi chiudere il ferro e porlo sulla fiamma, per alcuni minuti per parte. In mancanza del ferro, appiattire le palline, metterle su una piastra antiaderente e farle cuocere nel forno scaldata a 180° per circa 20 minuti, fino a che saranno cotte.
Far riposare a temperatura ambiente per qualche ora prima di servire.

Trote spaccate alla valdostana






Ingredienti (per 4 persone): 4 trote da 200 gr. l'una, 100 gr. di burro, 10 gr. di prezzemolo, 2 chiodi di garofano, farina bianca, sale.

Preparazione: raschiare le trote, pulirle bene, lavarle ed asciugarle. Pulire il prezzemolo e tritarlo. In una casseruola sciogliere 30 gr. di burro, ponendovi i chiodi di garofano e far cuocere per circa 8 minuti le trote infarinate, girandole a metà cottura e salandole, sgocciolarle e porle su un piatto da portata. Unire al fondo di cottura il rimanente burro, farlo dorare, eliminare i chiodi di garofano, cospargere con il prezzemolo e versare la salsa ottenuta sulle trote e servire.

Lagane e fagioli



Ingredienti (per 4 persone): 400 gr. di farina di grando duro, 500 gr. di fagioli secchi, la punta di un peperoncino piccante, 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva, 2 spicchi di aglio, sale

Preparazione: setacciare la farina sulla spianatoia e disporla a fontana, aggiungere al centro un po' di sale e acqua fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico, avvolgerlo in un foglio di pellicola trasparente e lasciar riposare per mezz'ora.Sgranare i fagioli, lavarli e metterli in un tegame con abbondante acqua e portare ad ebollizione. Lasciar cuocere i fagioli per circa un'ora salando a metà cottura.Nel frattempo stendere la pasta in una sfoglia sottile, infarinare la superficie e tagliarla a strisce di circa 3 cm di larghezza. Lasciare asciugare sulla spianatoia.Sbucciare l'aglio metterlo in un tegame con olio e peperoncino e lasciarlo appassire senza farlo colorire.Intanto in abbondante acqua salata portata ad ebollizione far cuocere le lagane, scolarle ancora al dente e condirle con l'olio e i fagioli scolati. Mescolare il tutto.
Tempo necessario 1h e 20'


giovedì 4 marzo 2010

Sfogliata con olive e acciughe

Ingredienti (per 4 persone): per la pasta: 300 gr. di farina, 3 cucchiai d'olio extravergine d'oliva, 5 gr. di lievito in polvere per torte salate, sale. Per il ripieno: 120 gr. di olive verdi snocciolate, 6 acciughe sotto sale, 4 cucchiai d'olio extravergine d'oliva.

Preparazione: preparare la pasta: setacciare la farina sulla spianatoia, disporla a fontana, versare al centro l'olio, il lievito e un pizzico di sale e impastare gli ingredienti aggiungendo acqua tiepida fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico; coprirlo con un canovaccio e lasciar lievitare per 30 minuti in luogo tiepido.
Lavare le acciughe sotto acqua fredda eliminando completamente il sale, privarle della testa e della lisca centrale, dividerle in tanti pezzettini.
Tagliare le olive a pezzettini. Dividere la pasta in 3 panetti, uno dei quali un po' più grande, con il mattarello stenderli in 3 dischi sottili e con il disco più grande foderare una tortiera spennellata di olio.
Bucherellare il fondo con una forchetta, distribuire sopra metà delle olive e un po' di pezzetti di acciuga, bagnare con un filo di olio, coprire con un disco di pasta e bucherellare la superficie. Cospargere la pasta con olive e acciughe rimaste, irrorare con un po' di olio e adagiarvi sopra l'ultimo disco di pasta, pizzicottare intorno al bordo, bucherellare la superficie, e spennellarla con l'olio rimasto.
Far cuocere in forno a 180° per 40 minuti. Servire calda.
Tempo necessario 1h + il tempo di lievitazione

mercoledì 3 marzo 2010

Bresaola della Valtellina IGP



Brezavola, brisaola o brazavola: termini antichi per indicare l’uso del sale e dei bracieri nella conservazione e asciugatura delle carni. Da qui nasce la Bresaola che dal medioevo a oggi conserva gusto e tradizione.

Caratteristiche
È un prodotto ottenuto da carne di manzo salata e stagionata. È ricavata da animali di età compresa fra i due e i quattro anni, di cui si utilizzano diverse masse muscolari:

la fesa
la punta d’anca
la sottofesa
il magatello
il sottosso
La carne si presenta di un colore rosso brillante uniforme, con un bordo scuro appena accennato.
La parte grassa, sotto forma di sottilissime striature, è bianca. Ha un profumo delicato e leggermente aromatico. La consistenza è soda ed elastica e il sapore gradevole mai acido.

Storia
La tecnica di conservare le carni mediante salatura ed essiccamento è molto antica e viene praticata da secoli in tutto l’arco alpino. Nella Valtellina si diffonde presto grazie al clima mite della zona, adatto a questo tipo di lavorazione. I primi documenti scritti relativi alla Bresaola risalgono al 1400 ma l’origine di questo salume tipico sono sicuramente antecedenti il Medioevo.
Fino ai primi decenni del 1800 la produzione di Bresaola era a carattere familiare.
Nel secolo successivo la lavorazione viene incrementata e il mercato si apre anche verso la Svizzera.
La Bresaola della Valtellina ha ottenuto il riconoscimento comunitario IGP nel 1996, mentre il Consorzio per la tutela del nome della Bresaola della Valtellina è stato costituito nel 1998 con lo scopo di difendere la produzione e favorirne la commercializzazione.

Modalità produttive
La prima fase del processo produttivo è rappresentato dalla scelta accurata dei tagli di carne.
Una volta rifilato, ovvero ripulito dal grasso e dalle parti tendinose esterne, il pezzo di carne viene salato a secco: viene cosparso con sale, aromi naturali e a volte vino, spezie e zuccheri.
Si lascia riposare per non meno di 10 giorni e durante questo periodo viene massaggiato per consentire al sale di penetrare in profondità in maniera più uniforme.
La carne salata viene quindi insaccata in budelli naturali o artificiali e inviata in apposite celle dove avverrà l’asciugatura.
Questa fase porterà ad una rapida disidratazione del prodotto soprattutto nei primi giorni di trattamento. In fine la stagionatura, che deve durare almeno quattro settimane e deve avvenire in locali dove ci sia un ottimale ricambio dell’aria.
Il prodotto stagionato non può essere messo sul mercato se prima non ha superato dei controlli di tipo sensoriale, merceologico e chimico da parte del produttore e del consorzio di tutela.

Curiosità
Le origini del termine bresaola sono ancora poco chiare. In passato si incontravano anche i termini di brazaola, brisaola o brezavola. Potrebbe derivare dall’espressione sala come brisa, per l’uso del sale nella conservazione delle carni; oppure dal termine brasa (in dialetto: brace) o brisa, in svizzero, poiché un tempo l’asciugatura del prodotto avveniva in locali riscaldati da bracieri; da qui brasa-saola.

Valori nutrizionali
La Bresaola è, tra i salumi, uno dei prodotti che meglio risponde alle esigenze nutrizionali del consumatore.
Presenta un alto contenuto proteico, una bassa quantità di grassi e un apporto calorico ridotto.
Notevole è il contenuto di ferro, zinco, vitamina B 2 e vitamina PP.
Sono assenti i carboidrati, il calcio e la vitamina D, che si possono facilmente integrare arricchendo la bresaola con scaglie di grana e qualche goccia di succo di limone e consumandola con del pane.

Modalità di conservazione
Per evitare che perda in freschezza, come tutti i salumi, la Bresaola deve essere acquistata in quantità adeguate al consumo e deve essere conservata in frigo in vaschette di plastica.

Caratteristiche organolettiche
La carne deve risultare compatta al taglio, deve avere un colore rosso brillante, un profumo delicato lievemente aromatico, un sapore gradevole mai acido.
Con attenzione si possono percepire anche aromi fruttati, di frutta secca e di sottobosco.

Come si consuma
La Bresaola della Valtellina deve essere tagliata in fette sottili dello spessore di 1-1,5 mm per apprezzarne completamente la fragranza. Si può gustare sotto forma di Carpaccio condita con olio, pepe e limone e cosparsa con foglie di rucola e scaglie di parmigiano.
Ma il modo più semplice e raffinato di assaporare questo salume tipico è come Bresaola Santa ovvero senza alcun condimento.

Area di produzione
La zona di produzione è rappresentata dall’intero territorio della provincia di Sondrio.

Testi e foto tratti da: www.buonalombardia.it

Bastardei



I Bastardei sono salamini di carne bovina e suina.

Caratteristiche
Salamini in budello naturale, 15 centimetri di lunghezza e 4 di diametro. Il peso è di circa 150 grammi.

Modalità produttive
Dopo la mondatura delle carni (maiale e manzo), si procede all’impastatura e all’insaccatura in budello naturale. I salamini così ottenuti vengono lasciati asciugare per un tempo inferiore alle 24 ore. La stagionatura può avere durata variabile tra i 20 e i 25 giorni.

Caratteristiche organolettiche
Aspetto scuro per la carne di bovino, gusto che deriva dalle due componenti carnee e dalla concia che può variare da produttore a produttore.

Come si consuma
Ottimi da servire come antipasto o per accompagnare l’aperitivo.

Area di produzione
I Bastardei sono prodotti in Val Chiavenna, in provincia di Sondrio

Torta mimosa



Ingredienti (per 4 persone): 220 gr. di farina, 20 gr. di burro, 200 gr. di zucchero, 4 uova, 12 gr. di lievito per dolci.
Per la crema: 3 tuorli, 2 cucchiai di farina 00, 2 cucchiai di zucchero, 3 dl di latte, 3 dl di panna, 1 pezzetto di scorza di limone.
Per guarnire: 1 cucchiaio di zucchero a velo, 0,5 dl di liquore per dolci (maraschino)

Preparazione: preparare il pan di Spagna: montare le uova con lo zucchero con una frusta elettrica, incorporare 200 gr. di farina e il lievito, versare il composto in una tortiera imburrata e infarinata e cuocere per 30 minuti in forno preriscaldato a 180°.Per preparare la crema: lavorare i tuorli con lo zucchero , aggiungere la farina e mescolare. Far bollire il latte con la scorza di limone lavata, unirlo filtrandolo in un passino, al composto di tuorli e mettere sul fuoco, mescolando di continuo.Togliere la crema dal fuoco appena inizia a bollire, mescolarla e rimetterla sul fuoco, questa operazione va ripetuta tre volte. Far raffredare la crema e incorporarvi la panna montata.Tagliare il pan di Spagna in 3 dischi uguali, un disco dividerlo in tanti cubetti e metterli a parte, spennellare un disco con un po' di liquore, e distribuirvi sopra in modo omogeneo la crema, ricoprire con il disco rimasto, spennellato con altrettanto liquore e ricoperto con la crema avanzata.Distribuire sulla superficie del dolce i cubetti di pan di Spagna tenuti a parte, spolverizzare con lo zucchero a velo e servire.

Tempo necessario: 30' + 30' di raffreddamento della crema. Cottura 45'

martedì 2 marzo 2010

Spaghetti al pomodoro crudo



Ingredienti (per 4 persone): 350 gr. di spaghetti, 400 gr. di pomodori maturi e sodi, 2 spicchi di aglio, 1 mazzetto di basilico e 1 mazzetto di prezzemolo, 1 gambo di sedano, una punta di un peperoncino piccante, 6 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale.

Preparazione: far scottare i pomodori in un tegame con acqua in ebolizzione, scolarli, privarli della pelle e dei semi e tritarli.Sbucciare l'aglio, preparare il sedano privandolo dei filamenti e lavandolo, lavare prezzemolo e basilico avendo cura di asciugarli delicatamente, tritrali poi insieme all'aglio al sedano e al peperoncino. Mettere i pomodori precedentemente tritati in una ciotola unirvi il trito di prezzemolo aglio e peperoncino, versare olio di oliva e aggiungere sale.Far cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolarli al dente e condirli con la salsa preparata. Servirli accompagnandoli con formaggio pecorino grattuggiato.

Tempo necessario: 25'


lunedì 1 marzo 2010

Cocktail di scampi



Ingredienti (per 6 persone): 16 code di scampi, 1 tuorlo uovo sodo, paprica, 1/2 cucchiaio di senape, 4 cucchiai di olio d'oliva extravergine, 1 cucchiaio di Brandy, 6 foglie di lattuga bianca, 1 cucchiaio di succo di limone, 2 cucchiai di panna, 3 cucchiai di ketchup, salsa Worcester, sale, ghiaccio tritato

Preparazione: Passare al setaccio il tuorlo sodo in una terrina, amalgamarlo alla senape e a un pizzico di paprica, quindi incorporare l'olio a filo. Unire il succo di limone, un pizzico di sale, il ketchup, poche gocce di salsa Worcester, il Brandy e la panna e mescolare in modo da ottenere una salsa cremosa e uniforme.
Distribuire in 6 coppette le foglie di lattuga, lavate e asciugate e tagliate a listerelle, e disporre su queste gli scampi, a pezzi già lessati e sgusciati, ricoprire con la salsa preparata e posizionare ogni coppetta sopra un letto di ghiaccio tritato. Servire in tavola.